martedì 22 maggio 2018

Pino Jubatti: "Il dialetto Vastese nelle 40 'macchiette' di Luigi Anelli".

Pregevole volume dello studioso vastese pubblicato nel 2003

di GIUSEPPE CATANIA 

"Il dialetto Vastese nelle 40 "macchiette" di Luigi Anelli". Qualche disattento lettore potrebbe essere indotto a ritenere che Pino Jubatti, autore del pregevole volume, abbia voluto compiere un lavoro "en passant", sulla figura e sull'opera tutta ancora da scoprire, di Luigi Anelli, a
molti anni dalla sua scomparsa e, quindi, solo per rinverdirne la memoria e celebrarne la figura. Non solo questo. Luigi Anelli e "la lenga uastareule" costituiscono un binomio indissolubile ed il presupposto essenziale per avviare un discorso serio sul dialetto vastese.



Il libro di Pino Jubalti, peraltro, ha come riferimento le 40 "macchiette" di Luigi Anelli, che erano già apparse in cartoline pubblicate dallo stesso autore, ma che ora costituiscono un avvio di quella doverosa azione di difesa, recupero e valorizzazione del dialetto vastese, oggi, pur-troppo, inevitabilmente contaminato da storpiature e neologismi che contribuiscono a deturpare l'integrità del puro vernacolo popolare "codificato" dallo stesso Anelli.

"Ebbene, queste "macchiette", questi gustosi sonetti in dialetto con l'apparato di note e considerazioni, non solo provocatoriamente dialettologiche di Jubatti - scrive Emiliano Giancristofaro nella presentazione - possono costituire un sicuro punto di riferimento e di "ancoraggio" per gli studenti e per quanti amano la parlatura "di casa". L'operazione di Jubatti ha un altro obiettivo ed è quello di "ricordare" a taluni moderni interpreti della bella parlatura paesana, quali debbano essere i "canoni" essenziali su cui articolare notazioni vernacole, che non possono essere mistificati con assurde espressioni che non hanno alcun riferimento all'autentico dialetto nostro.

A confortare questi nostri assunti è un autentico cultore del "vernacolo vastese", Giuseppe Pietrocola che, nella presentazione del volume di Pino Jubatti, la cui elabora-zione ha richiesto molti anni, rileva espressamente: "Ri-proporre oggi, dopo oltre mezzo secolo, le poesie di Luigi Anelli può apparire ad una società avvilita e delusa dalla satrapizzazione imposta dai materialismi consumistici di moda - una operazione editoriale avulsa dalle abitudini culturali, basati su connotati del gusto e della fantasia della letteratura contemporanea."

E per questo "II dialetto vastese" acquista maggior valore se vogliamo considerarlo come indispensabile "strumento" di lettura, interpretazione ed espressione dialettale nella giusta ed aderente funzione che la "lenga uastareule" rappresenta se si vuole offrire una parlatura corretta legata allo spirito popolare.

Come l'ha inteso tramandarla, Luigi Anelli, nella corretta e giusta inflessione lessicale vastese che è unica, irripetibile e che non può essere "tradita" da fantastici modernismi o degradanti innovazioni.


Giuseppe Catania

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