mercoledì 29 gennaio 2014

Tra mistero e leggenda: “Domenico Rossetti e la Grotta di Monte Calvo", l'antro dei pipistrelli legato ai riti esoterici

IN VENDITA PRESSO L'EDICOLA
DI LANCIANO IN CORSO DE PARMA A VASTO
UNA NUOVA PUBBLICAZIONE DI 
LINO SPADACCINI
A poco più di 10 chilometri da Nizza, ai piedi del Monte Calvo, c’è la grotta di Falicon, chiamata anche “Antro dei Pipistrelli”. Il luogo - scoperto da Domenico Rossetti (fratello di Gabriele) nel 1803 - ha sempre fatto parlare di sé, sia per la misteriosa piramide costruita su di essa, che per le ipotesi di frequentazioni più disparate legate ai templari, a società esoteriche, alla massoneria, al culto di Mithra, e tant’altro. Bene ha fatto Lino Spadaccini a cercare di spiegare un enigma ancora irrisolto.

A meno di due mesi di distanza dalla pubblicazione del libro “Le processioni a Vasto tra fede e tradizione”, Lino Spadaccini, cultore di storia locale, torna con un nuovo lavoro dal titolo “Domenico Rossetti e la Grotta di Monte Calvo tra mistero e leggenda”, edito per i tipi Il Torcoliere di Bruno D’Adamo.
Frutto di ricerche iniziate nel 1996, la pubblicazione, in
realtà già pronta da cinque anni, vuole essere un primo passo verso la riscoperta di una figura sicuramente affascinante, quella del vastese Domenico Rossetti, poeta estemporaneo, filosofo, avvocato e giornalista, per due anni direttore della Gazzetta di Parma (1812-1814), ancora oggi poco conosciuta, se non per il fatto di essere il fratello maggiore di Gabriele, il Tirteo d’Italia.
DOMENICO ROSSETTI
INDICA LA PIRAMIDE
Oltre duecento anni fa, Domenico Rossetti dava alle stampe un poemetto in versi ispirato dalla scoperta di una grotta nella periferia di Nizza, in Provenza. “Fino a poco tempo fa”, spiega Lino Spadaccini nella pubblicazione, “a causa delle limitate notizie sulla vita e le opere del poeta vastese, si era data scarsa importanza al poemetto, in quanto poteva rappresentare una semplice opera minore in versi, con l’aggiunta di annotazioni scientifiche. Quasi ad avvalorare questa tesi, troviamo anche le affermazioni di un tal Filomuso Ajuti, che definì l’opera del Rossetti un ammasso di parole senza relazione, e senza connessione. Ma alla luce delle nuove e sorprendenti acquisizioni, la scoperta del Rossetti raggiunge una risonanza più ampia, che la colloca al centro di studi e approfondimenti intorno al mistero della grotta e di una piramide che fanno parlare, discutere e formulare le ipotesi più disparate da oltre duecento anni”.
La piramide, di cui si parla nel libro, situata a circa cento metri dalla sommità del Monte Calvo, nel territorio di Falicon, è una delle rarissime strutture piramidali esistenti in Europa. Inizialmente non si era dato molto peso alla presenza di questa costruzione posta all’ingresso della grotta, ma all’inizio del ventesimo secolo lo scenario cambiò completamente. Fu il Bollettino della Sezione delle Alpi Marittime del Club Alpino Francese ad aprire la strada a nuove interpretazioni circondate da una dimensione sacra ed al tempo stesso esoterica. Da quel momento si scatenò una vera e propria corsa alle interpretazioni più disparate con ipotesi legate al culto di Mithra, ai Templari ed alla Massoneria, di cui Domenico Rossetti faceva parte.
Lino Spadaccini, all’interno della pubblicazione, dopo essersi soffermato sulla scoperta della grotta, sulla descrizione delle sale interne e sulla pubblicazione del poemetto scritto dal Rossetti, cerca di districarsi nelle tante ipotesi legate alla misteriosa piramide ed alla sua natura. Chi ha costruito la piramide e perché? A che epoca risale? È vero che veniva usato come luogo iniziatico al culto di Mithra? Oppure è stato lo stesso Rossetti a costruire la piramide per indicare il luogo dove accedere alla grotta? E perché usare la forma piramidale? Forse per affermare la sua appartenenza alla massoneria?
Lino Spadaccini, cultore di storia locale, ha collaborato in passato per i periodici Vasto Domani, Vasto Notizie e Il Nuovo. Attualmente scrive per il blog NoiVastesi, ideato e animato da Nicola D’Adamo, e per i periodici Camminando insieme, diretto da Luigi Spadaccini, e Il Giornale del Vastese, diretto dal cav. Giuseppe Catania. Tra i volumi pubblicati si ricordano Pietro Muzii, un protagonista della storia vastese nella prima metà dell’Ottocento (2002), Il Tempo e la Memoria – Pagine sul Risorgimento vastese (2011), Espedito Ferrara, cultore e interprete della vastesità (2012), Vasto alla ribalta di Campanile Sera (2012), La morte che viene dal cielo (2013) e Il Tempo e la Memoria – Le processioni a Vasto tra fede e tradizione (2013).

Il libro può essere richiesto presso l’Edicola Di Lanciano in corso De Parma a Vasto.

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